La sentenza 27478/2014 della Corte di Cassazione, ha stabilito che nel caso di rifiuti pericolosi in relazione ai quali non è individuabile alcuna “voce specchio”, è esclusa la necessità di accertamenti analitici tesi a verificare il superamento delle soglie di concentrazione.
Il caso è riferito ai “fondi e residui di reazione, alogenati” (Cer 070707), tipologia di rifiuto pericoloso in relazione alla quale l’elenco dei rifiuti (allegato D del D.lgs. 152/2006) non prevede alcuna “voce specchio”, ovvero una voce riconducibile alla medesima tipologia di rifiuto ma classificata come non pericolosa.
La Suprema Corte evidenzia che lo smaltimento illegale nel terreno di fusti contenenti rifiuti pericolosi, con possibile sversamento sul suolo, costituisce attività del tutto idonea a configurare il delitto di danneggiamento (articolo 635 C.p.), “anche se il risultato di tale attività comporti un aggravamento ulteriore delle precedenti condizioni dell’area”.